Presa di servizio 1° settembre, cosa fare
di Sabrina Maestri, Scuola in Forma
Chiarimenti sulla presa di servizio: in cosa consiste e cosa dichiarare
nel relativo modulo, oltre alla documentazione richiesta.
Il 1° settembre inizia ufficialmente l’a.s 2025/26. In questa giornata molti docenti saranno tenuti ad un adempimento fondamentale: la presa di servizio. Questa data potrebbe riguardare anche i primi nominati da Gps se davvero gli Usp riusciranno a pubblicare il primo bollettino di nomine entro fine agosto. Altrimenti solitamente la presa di servizio è fissata nelle successive 24/48 ore dalla nomina.
Ma in cosa consiste esattamente questo adempimento? Quali dati andranno forniti? Occorrerà portare con sè alcuna documentazione? Queste domande racchiudono i dubbi degli insegnanti. Vediamo di fare chiarezza.
Cosa sapere sulla presa di servizio
La presa di servizio è un atto formale che segna l’inizio del rapporto di lavoro con quella specifica istituzione scolastica. Non necessariamente coincide con la firma del vero e proprio contratto, che solitamente le segreterie scolastiche preparano anche 7-10 giorni dopo la presa di servizio.
I docenti tenuti a presentarsi nella scuola assegnata già il 1° settembre dovranno firmare la presa di servizio compilando un modulo con una serie di informazioni:
- nome, cognome e anagrafica;
- dati di contatto (telefono, email, indirizzo di residenza);
- stato civile;
- titolo di studio;
- eventuali servizi pregressi;
- dichiarazioni relative a condanne penali;
- incompatibilità con altri impieghi;
- adesione a fondi previdenziali integrativi.
Inoltre dovranno essere presentati documenti quali documento d’identità, codice fiscale, coordinate bancarie (IBAN) ai fini degli accrediti degli stipendi. Potrebbe essere richiesta anche copia dei titoli di studio e attestati di partecipazione a eventuali corsi.
Questa procedura riguarda indistintamente docenti di ruolo (neoimmessi, trasferiti o che abbiano ottenuto passaggio di cattedra) e docenti precari (supplenti).
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