Corte di Giustizia UE, carta del docente anche ai supplenti brevi

Orizzonte Scuola

Carta del docente anche ai supplenti brevi: la Corte di Giustizia UE boccia l’esclusione automatica. La sentenza.

 

La Corte, con la sentenza nella causa C‑268/24, ha chiarito che è contraria al diritto dell’Unione una normativa nazionale che escluda automaticamente i docenti con incarichi di supplenza breve dall’accesso alla carta del docente, del valore di 500 euro annui, riservandola ai soli docenti di ruolo o ai supplenti annuali. Secondo la Corte, tale esclusione costituisce una discriminazione basata sul tipo di contratto e contrasta con la clausola 4 dell’accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato, allegato alla direttiva 1999/70/CE.

 

La Corte ha stabilito che il solo fatto che un supplente breve non sia in servizio per l’intero anno scolastico non rappresenta una “ragione oggettiva” sufficiente per giustificare un trattamento differente. Inoltre, ha rilevato che i docenti a tempo determinato, anche se con contratti brevi, svolgono funzioni comparabili a quelle dei docenti a tempo indeterminato e partecipano, durante la durata dell’incarico, alle medesime attività didattiche e formative.

La sentenza evidenzia che l’attività educativa non dipende dalla durata del contratto, ma dalla natura delle mansioni effettivamente svolte. La decisione invita i giudici nazionali a disapplicare interpretazioni restrittive che escludano i supplenti brevi, a meno che non siano dimostrate motivazioni obiettive e documentate, che però — secondo la Corte — non si possono basare esclusivamente sulla temporaneità del contratto.

Il pronunciamento si inserisce in un contesto giurisprudenziale già avviato con l’ordinanza C-450/21 e rappresenta una conferma del principio di non discriminazione tra lavoratori a tempo determinato e indeterminato nelle condizioni di impiego.

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