Conferma docente di sostegno, è arrivata la decisione del TAR del Lazio (ORDINANZA – PDF)

Il TAR Lazio ha emesso il verdetto sul ricorso dei sindacati sulla riconferma docente sostegno su richiesta delle famiglie (DM 32/2025).

Conferma docente di sostegno, il TAR del Lazio si è pronunciato sul contestato decreto ministeriale N. 32/2025, che introduce la possibilità per le famiglie degli alunni con disabilità di chiedere la riconferma del docente di sostegno già in servizio nell’anno scolastico 2024/2025. Un provvedimento che sta spaccando il mondo della scuola e che ha acceso un acceso confronto tra sindacati del comparto istruzione e associazioni delle famiglie.

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Ordinanza del Tar Lazio sul decreto ministeriale riguardante la conferma del docente di sostegno: ecco il verdetto

 

Cosa prevede il decreto e chi può essere riconfermato

Il DM 32/2025, attuativo del DL 71/2024, stabilisce che i dirigenti scolastici debbano raccogliere entro il 31 maggio le richieste delle famiglie per la conferma del docente di sostegno e comunicare gli esiti entro il 15 giugno. È previsto anche il coinvolgimento dell’alunno nel processo decisionale, ove possibile.

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La continuità didattica per l’anno scolastico 2025/2026 potrà essere applicata nei seguenti casi:

  • Docenti specializzati, assegnati nel 2024/25 tramite GAE, GPS o interpelli;
  • Docenti non specializzati, se individuati nel 2024/25 dallo scorrimento della seconda fascia GPS;
  • Docenti non specializzati fuori dalla seconda fascia, selezionati nel 2024/25 tramite graduatorie incrociate GAE o GPS.

 

 

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La supplenza potrà avere scadenza al 30 giugno o 31 agosto, a seconda della tipologia di posto.

 

Il Tar ha respinto il ricorso sul decreto N. 32

Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha respinto l’istanza cautelare presentata da alcune organizzazioni sindacali, tra cui la FLC CGIL, contro il Decreto Ministeriale n. 32 del 26 febbraio 2025, che introduce misure per garantire la continuità dei docenti a tempo determinato su posti di sostegno per l’anno scolastico 2025/2026.

 

Il TAR ha ritenuto inammissibile il ricorso sotto diversi profili. In particolare:

 

  • Difetto di legittimazione da parte delle organizzazioni sindacali ricorrenti, poiché – secondo una consolidata giurisprudenza del Consiglio di Stato – i sindacati possono agire solo a tutela di interessi omogenei e collettivi dell’intera categoria. In questo caso, invece, la questione divide la categoria tra docenti che ambiscono alla conferma e quelli che aspirano a subentrare nei posti confermati.
  • Mancanza di un interesse attuale e concreto da parte dei singoli docenti, i quali – secondo il TAR – non subiscono un pregiudizio immediato dall’applicazione del decreto, potendo eventualmente contestare gli effetti solo al termine della procedura di assegnazione degli incarichi.

Alla luce di tali considerazioni, il Tribunale ha respinto l’istanza cautelare, rinviando ogni decisione sulle spese alla fase di merito del giudizio. Il decreto resta dunque pienamente operativo, e con esso la possibilità di confermare per il 2025/26 i docenti di sostegno già in servizio nell’anno scolastico precedente, laddove vi sia continuità con l’alunno. I sindacati dovranno valutare la possibilità di appellarsi o meno all’Ordinanza emessa dal Tar.

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