Sostegno, la stabilizzazione si regge sul precariato

di Lara Sardi, Scuola in Forma

Tutto il peso sugli insegnanti ricade: diventa fondamentale stabilizzare i docenti precari di sostegno.

 

Sostegno: in attesa della sentenza del TAR del Lazio in merito al ricorso presentato dai sindacati Gilda e FLC CGIL contro il Decreto Ministeriale n. 32 del 26 febbraio 2025, la Gilda degli Insegnanti è ritornata a palare del delicato problema dell’inclusione scolastica. Ieri, mercoledì 21 maggio, il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti Vito Carlo Castellana, infatti, è intervenuto ad un convegno sull’inclusione nelle scuole degli alunni in condizione autistica dal titolo ‘La Scuola oggi è veramente inclusiva?’.

 

Sugli insegnanti ricade tutto il peso

In una nota pubblicata sul proprio sito ufficiale, il sindacato ha così scritto: “L’integrazione degli alunni con sostegno – ha commentato Castellana – spesso è solo sulla carta. Per diventare docente di sostegno il percorso è ad ostacoli e, vergognoso per uno stato civile, estremamente costoso. Spesso gli insegnanti vengono lasciati soli a gestire le situazioni e tutto viene scaricato sulle scuole, senza tener conto delle esigenze degli alunni e degli stessi docenti che sono a rischio burnout”.

Diventa fondamentale stabilizzare i docenti precari di sostegno

Nel corso dell’intervento, poi, il coordinatore nazionale ha sottolineato come sia fondamentale stabilizzare i docenti di sostegno: “Non dimentichiamo poi che tutto continua a reggersi soprattutto sul precariato, con la grande ipocrisia dei posti in deroga. E’ necessario per il futuro garantire stabilità e ruoli, per assicurare continuità didattica ma anche far sì che i percorsi di specializzazione sul sostegno siano pianificati rispetto alle reali esigenze del territorio, di qualità e gratuiti. I docenti di sostegno – ha concluso – non sono un bancomat e l’integrazione deve vedere la presenza anche di altri attori, quali la sanità e i servizi sociali”. Castellana, pertanto, ha puntato l’accento nuovamente sulla necessità di stabilizzare i docenti precari di sostegno e garantire loro una formazione adeguata (ma accessibile) alle tante sfide che il mondo dell’inclusione scolastica ci impone.

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