Sintomi da stress, i docenti sempre più coinvolti

Burnout, i docenti sempre più stanchi e provati: come riconoscere il malessere e prevenirlo?

 

Docenti sempre più stanchi: stress e burnout sono all’ordine del giorno. Tra i sintomi da non sottovalutare c’è la fatica cronica, irritabilità, insonnia, calo di motivazione. Cosa fare per prevenire tutto ciò e preservare la propria salute mentale?

La pandemia, l’eccesso di burocrazia, i carichi di lavoro, le scadenze, le aggressioni dei genitori (verbali o fisiche), gli allievi difficili, la precarietà del lavoro, gli spostamenti territoriali quotidiani, i colleghi con cui interagire è complicato, tutti questi fattori contribuiscono a bruciare le riserve energetiche di un insegnante e fanno provare sintomi quali esaurimento emozionale, depersonalizzazione, ridotte capacità professionali, malessere fisico.

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    Lo stress, insomma è una risposta a stimoli esterni a cui ci adattiamo e sembra piuttosto evidente che un insegnante sia quasi inevitabilmente portato a stressarsi.

    I motivi

    Ma quali sono gli stimoli potenzialmente stressanti? A dire la verità sono davvero molti: ed altro ancora che ciascuno saprà aggiungere.

    Ecco alcuni fattori molto comuni:

    1. percorso di carriera inadeguato;
    2. continuo susseguirsi di riforme scolastiche;
    3. classi numerose;
    4. situazione di precariato;
    5. rapporto con studenti/alunni e genitori lungo, protratto nel tempo ed estenuante;
    6. confronto con stile di vita sempre più multietnico e multiculturale per l’aumento del numero degli studenti extracomunitari;
    7. aumento del numero di alunni disabili nelle classi;
    8. delega educativa da parte della famiglia;
    9. conflittualità tra colleghi;
    10. livellamento del ruolo degli studenti rispetto a quello dei docenti;
    11. passaggio dall’individualismo al lavoro di equipe;
    12. inadeguato ruolo istituzionale riconosciuto alla professione e sua svalutazione in favore del successo e del guadagno;
    13. carichi di lavoro eccessivi;
    14. risorse didattiche inadeguate;
    15. frequenza delle riunioni inadeguata.

    Stress scuola: cosa fare?

    Il docente dovrebbe pertanto imparare a “difendersi” da tutto ciò che possa metterlo in difficoltà e portarlo ad una situazione di stress incontrollato. Nello specifico, l’insegnante dovrebbe arrivare a comprendere:

    • l’autocoscienza intesa come conoscenza di sé, del proprio carattere, dei propri punti forti e deboli, della propria attuale abilità di comprensione dello stress, prerequisito indispensabile per una comunicazione efficace, per relazioni interpersonali positive e per la comprensione empatica degli altri.
    • la gestione delle emozioni, intesa come capacità di riconoscere le emozioni in sé stessi e negli altri e consapevolezza di come le emozioni influenzano il comportamento e capacità di gestione delle stesse.
    • la gestione dello stress intesa come competenza nel riconoscere le cause di tensione e di stress della vita quotidiana e nel controllarle, sia tramite cambiamenti nell’ambiente o nello stile di vita, nonché la capacità di rilassarsi e gestire le tensioni (OMS, 1993).

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